Azienda Agricola Sauro Carletti: la vita, il vino e il mare sotto il Conero

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Com’è nata l’azienda vitivinicola e cosa vi ha spinto, dopo anni in altri settori, a dedicare la vostra vita alla vigna?

Piccola azienda a conduzione familiare gestita con mia moglie Clara, situata alle pendici del Monte Conero a 4 chilometri dalla riviera, con circa 1,2 ha di vigneto impiantato nel 1965.
L’azienda è un proseguo della produzione vitivinicola di mio padre Alfredo e inizio, con mia moglie Clara, questa avventura nel 1996 dopo un vissuto nel settore elettrotecnico, durato 25 anni, e parallelamente la conduzione di una enoteca.

Come si è trasformata nel tempo la vostra produzione, dalle damigiane alle etichette Colle Lauro, Roscio e Antico Casale?

Inizialmente la produzione veniva destinata per lo sfuso in damigiane, e in secondo tempo procediamo all’imbottigliamento di una etichetta di Rosso Conero “Colle Lauro”, vino Montepulciano in purezza affinato in botti di legno (circa 30 q.li).
Passati circa 10 anni abbiamo realizzato altre due etichette: “Roscio” Montepulciano e Sangiovese affinamento acciaio, e “Antico Casale” Montepulciano in purezza con un periodo di invecchiamento in barrique di 3°-4° passaggio.

Ci raccontate il passaggio dalle botti di legno al cemento vetrificato e le vostre scelte in cantina?

Nel 2017 dismetto le botti di legno e inizio l’affinamento, delle due etichette di Montepulciano, in botti di cemento vetrificato.
In cantina usiamo il metabisolfito in dosi minime e i lieviti selezionati (questi ultimi solo per la produzione del Roscio). Il Colle Lauro e l’Antico Casale fanno fermentazione spontanea.
Finita la fermentazione e la decantazione, il Montepulciano in purezza viene affinato nelle botti di cemento vetrificato.

Qual è il vostro approccio alla coltivazione e quali pratiche adottate per ottenere uve sane e di qualità?

La coltivazione viene eseguita con particolare riferimento al biologico (non sono certificato) e in casi di avversità atmosferiche gravi utilizziamo prodotti convenzionali.
Tutta la lavorazione del vigneto avviene manualmente, raccolta compresa.

Cosa rende unico il Rosso Conero DOC e che ruolo ha il territorio, tra mare e collina, nel definire il profilo dei vostri vini?

La caratteristica principale del Rosso Conero è la sua sapidità dovuta all’aria di mare. La DOC la ottengono i vigneti dei 7 comuni attorno al Monte Conero. I vigneti degli stessi comuni che sono esposti verso i Sibillini si possono fregiare solo dell’IGT.

Come avviene la distribuzione dei vostri vini e che rapporto avete con chi sceglie le vostre bottiglie, dai mercatini alle visite in cantina?

Abbiamo una piccola saletta di degustazione (max 4 posti).
La maggior parte della produzione viene assorbita dai mercatini estivi a cui partecipo con il marchio Campagna Amica, clienti che vengono in cantina. Solo una minima parte viene destinata all’horeca.

Nonostante le incertezze del futuro, cosa vi spinge a continuare e cosa significa per voi produrre vino oggi?

Progetti futuri non ce ne sono, l’unico figlio ha scelto una strada diversa, per cui dopo di noi nessuno.
Andiamo avanti sorretti dalla tanta passione e per la soddisfazione dei clienti, finché la salute ci assiste.

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