Com’è iniziata la vostra avventura/passione nel mondo del vino?
La storia aziendale è stata una vera e propria avventura: tra avvenimenti misteriosi e litigi in famiglia con la terza generazione si era fermata l’attività. Nel 1880 Franz IV fece rinascere l’azienda con mezzo ettaro e da allora l’azienda viene tramandata al primogenito sempre Franz.
Quali sono i vostri valori e la filosofia che vi guidano quotidianamente?
La nostra filosofia e di conseguenza il lavoro quotidiano sono legati a tradizione e valori ed alla continua ricerca della massima espressione di qualità.
Che tipi di vini producete? Quali sono le vostre etichette principali?
Produciamo 19 vini, la grappa viene distillata da un maestro e grande amico, Gianni Capovilla, e le etichette principali sono quelle dei Pinot Neri, nonché del Manna, ma ogni nostro vino viene comunque prodotto con la massima attenzione.
Seguite particolari tecniche di produzione che contraddistinguono i vostri vini?
Non si parla solamente di tecnica, perché la produzione di vino è il connubio di tecnica, esperienza, dedizione, meticolosità, curiosità etc, e si potrebbe andare avanti con tanti ulteriori aggettivi, ma si può dire che per fare un vino che trasmetta la passione e che abbia anima ci vogliono tante cose che assieme lo rendono unici.
In che modo il terroir influenza i vostri vini?
Nella nostra azienda abbiamo tanti vigneti, di conseguenza abbiamo altrettanti terroir, possiamo dire che soprattutto il terroir montano ci da quello che in bassa quita non si trova più, quell’armonia tra le componenti che si esprimono con intensità ed eleganza, muscoli veri, non finti che perdurano nel tempo.
Tradizione e innovazione: come bilanciate questi due aspetti?
La risposta ben o male l’abbiamo già data. Si può aggiungere che nessuna di entrambi dev’essere ricercata o usata in modo esasperato. Come in tutto ci vuole il giusto equilibrio, in questo caso tra innovazione e tradizione.
Ci sono nuove tecnologie o modalità che avete adottato di recente?
Su questo punto ci sono libri o testi, sicuramente il cambiamento climatico è una delle sfide maggiori non solo nel nostro campo e noi abbiamo deciso di reagire 25 anni fa e ne siamo fieri e la ricerca va avanti, anche con l’aiuto e supporto prezioso dei ricercatori dell’Università di Bolzano.
Offrite esperienze di degustazione in cantina?
Sí certo, da lunedì a sabato il nostro punto vendita è aperto per venire a degustare i vini disponibili.
Come cercate di coinvolgere attivamente i visitatori?
Tre giorni a settimana si possono prenotare le visite della nostra azienda ed in queste due ore ci si immerge nella nostra quotidianità.
Come vedete le attuali tendenze del mercato del vino? Ci sono nuovi sviluppi che influenzano la vostra produzione o strategia di marketing?
Sempre di più il consumo di vino viene legato ad un consumo più cosciente, spesso il nostro settore viene anche discriminato come problematico per la saluta, nonostante ci siano studi che provano che il consumo moderato previene malattie cardiovascolari ecc…Con l’uso del tappo a vite c’è meno contatto cioè penetrazione di ossigeno, di conseguenza si può lavorare con meno solfiti (preservante).
Quali sono i vostri progetti futuri? Ci sono nuove etichette, varietà di uva o iniziative che state pianificando?
L’anno prossimo usciremo con il nostro Pas Dosé come cru proveniente dal nostro vigneto più alto a 1.150m, uno dei più alti della nostra provincia.