Monteci: cento anni di vino nel cuore della Valpolicella

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Com’è iniziata la vostra avventura/passione nel mondo del vino?

Monteci è nata nel 1925 da un’idea del nostro trisavolo Leone Righetti. Agli esordi la nostra realtà era un’azienda agricola ma con gli anni ci siamo specializzati sempre più nella viticoltura e nella vinificazione. Da allora, cinque generazioni si sono susseguite alla guida dell’azienda, portando avanti con orgoglio la tradizione familiare: quest’anno festeggiamo i nostri primi cento anni di esperienza, di competenze tramandate dai genitori ai figli e un futuro ricco di obiettivi e nuovi traguardi da raggiungere.

Quali sono i vostri valori e la filosofia che vi guidano quotidianamente? 

Il rispetto per il territorio è uno dei nostri valori portanti: crediamo infatti che la terra non appartiene a chi la lavora, è un patrimonio condiviso con le generazioni che verranno. Ci impegniamo ogni giorno per produrre vini che raccontino il nostro territorio, adottando pratiche sostenibili e mettendo la qualità al primo posto. Per fare questo investiamo in formazione e ricerca avvalendoci di moderne tecnologie di vinificazione. La nostra filosofia è semplice: innovare senza dimenticare le radici.

Che tipi di vini producete? Quali sono le vostre etichette principali?

Produciamo i grandi rossi della Valpolicella – Amarone, Ripasso, Valpolicella Classico e Superiore – accanto a bianchi freschi come Lugana e Pinot Grigio. Abbiamo inoltre due linee di spumanti, la linea Bellebolle con spumanti metodo charmat e la linea metodo classico Cuvèe D’Arcè.

Seguite particolari tecniche di produzione che contraddistinguono i vostri vini? 

L’appassimento è la tecnica distintiva del nostro territorio per produrre grandi vini come Recioto e Amarone della Valpolicella. Inoltre puntiamo molto sulla sostenibilità, sia in vigna che in cantina, con l’uso del nostro impianto fotovoltaico, l’impianto di depurazione delle acque reflue e pratiche agricole a basso impatto.

In che modo il terroir influenza i vostri vini?

I terreni Monteci offrono un connubio perfetto tra clima e suoli unici: dai vitigni lungo le sponde dell’Adige a Pescantina, ai vigneti autoctoni della Valpolicella e ai suoli morenici di Lugana, ogni ci dona vini che interpretano e raccontano il territorio con complessità aromatica, acidità equilibrata e grande potenziale d’invecchiamento. Ogni annata riflette le caratteristiche uniche del territorio da cui nasce.

Tradizione e innovazione: come bilanciate questi due aspetti?

Il nostro obiettivo è custodire i saperi del passato, migliorandoli con tecnologie moderne. Tradizione e innovazione non sono in contrasto: insieme ci permettono di creare vini autentici, di alta qualità e al passo con i tempi.

Ci sono nuove tecnologie o modalità che avete adottato di recente?

Un aspetto fondamentale della nostra gestione è l’utilizzo dell’agricoltura di precisione. Ogni vigneto Monteci è stato scannerizzato con strumenti tecnologici avanzati per realizzare una zonazione precisa. Grazie a questa tecnologia, possiamo intervenire in modo mirato e ottimizzare ogni trattamento, riducendo al minimo gli sprechi e migliorando l’efficienza delle operazioni agronomiche.
La nostra stessa sede ha un’architettura unica, caratterizzata da un grande salone di 800 mq che sfrutta al massimo la luce naturale, riducendo radicalmente il consumo energetico. Sono stati scelti per la costruzione materiali come pietra, legno e vetro, combinati con una copertura tecnologica protettiva, perfetta integrazione tra natura e modernità.

Offrite esperienze di degustazione in cantina?

Certamente. Sia nella nostra cantina di Pescantina che a Villa San Pietro Winery proponiamo degustazioni pensate per far vivere un’esperienza completa con una visita alla cantina e assaggi dei nostri vini accompagnati da prodotti locali. È un momento di condivisione e scoperta che i nostri ospiti apprezzano molto.

Come cercate di coinvolgere attivamente i visitatori?

Organizziamo durante tutto l’anno eventi tematici, corsi di avvicinamento al vino, serate musicali e collaborazioni con artigiani e produttori locali. Vogliamo che ogni evento diventi un ricordo speciale, legato al vino ma anche al territorio e alle persone che lo rendono unico.

A che tipi di eventi partecipate?

Partecipiamo alle principali fiere di settore sia in Italia che all’estero. Inoltre prendiamo parte a varie iniziative del Consorzio Valpolicella, Strada del Vino Valpolicella e Movimento Turismo Vino per creare delle occasioni che avvicinano appassionati e neofiti alla nostra cantina e più in generale al mondo del vino. Quest’anno per la prima volta partecipiamo a Borgo DiVino e siamo molto entusiasti! 

Come vedete le attuali tendenze del mercato del vino? Ci sono nuovi sviluppi che influenzano la vostra produzione o strategia di marketing?

I consumatori oggi sono molto consapevoli: sostenibilità e autenticità sono sempre più richiesti. Per questo manteniamo sempre un’alta qualità nei nostri prodotti e cerchiamo di rafforzare la nostra comunicazione digitale, per parlare in modo diretto e trasparente al consumatore. Abbiamo notato con piacere un interesse crescente da parte delle giovani generazioni, che frequentano corsi e masterclass per degustare vini in maniera consapevole e informata. Ciò che viene più apprezzato dal pubblico giovane sono il rispetto della tradizione reinterpretato in chiave moderna e gli abbinamenti contemporanei tra cibo e vino.

Quali sono i vostri progetti futuri? Ci sono nuove etichette, varietà di uva o iniziative che state pianificando?o.

Sì, abbiamo delle belle novità in cantiere per la nostra cantina. Stiamo progettando di arricchire la nostra proposta di accoglienza con un calendario di appuntamenti che uniranno la degustazione dei nostri vini a veri e propri laboratori esperienziali, realizzati in collaborazione con artigiane locali. I partecipanti avranno l’opportunità non solo di assaggiare i nostri vini, ma anche di mettersi in gioco in attività manuali e creative, guidati da artigiane del territorio. L’obiettivo è offrire un’esperienza autentica e multisensoriale che racconti il nostro legame con la cultura e le tradizioni della zona.

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