Il racconto dei produttori

Terre de la Custodia: nel cuore dell’Umbria, dove la sostenibilità è di casa

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Com’è iniziata la vostra avventura/passione nel mondo del vino?

La storia di Terre de la Custodia ha origini antiche. La cantina della famiglia Farchioni è situata sulle colline di Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia, a cinque chilometri dal centro storico di Montefalco, posta nella denominazione di origine omonima e immersa nel verde del territorio del Sagrantino. Proprio qui, nel Medioevo, i frati francescani impiantano i primi vitigni di Sagrantino e Grechetto, tramandando i segreti dellarte vinicola per la produzione di vini potenti, di carattere e di profonda eleganza. Alla fine degli anni Novanta, Pompeo Farchioni, patron del gruppo che allepoca produceva olio e farine, trasforma e re-impianta i vigneti di proprietà, le cui uve, fino a quel momento, erano state conferite alle cooperative di zona. Ispirata proprio al principio della custodia della terra e delle vigne tipica della mentalità monastica, viene creata, così, la prima parte dellattuale struttura, che subirà un paio di ampliamenti fino ad arrivare alla configurazione odierna, che conta circa 200 ettari di vigneti costituiti da vitigni autoctoni come Sagrantino e Grechetto, ma anche da altre varietà come Sangiovese e Merlot.

Quali sono i vostri valori e la filosofia che vi guidano quotidianamente?

Farchioni è simbolo della sostenibilità contadina dal 1780. Da quando Luigi Farchioni ha iniziato a produrre olio e farina in un piccolo molino a pietra e acqua a Magliano di Spoleto nelle campagne umbre. Oggi l’azienda è cambiata: più grande, moderna e tecnologica, con una produzione differenziata e diffusa in varie zone d’Italia. Quello che non è cambiato è lo spirito contadino. La sostenibilità contadina è soddisfare i fabbisogni presenti senza compromettere quelli futuri, utilizzando con la massima efficienza tutte le risorse che la natura mette a disposizione, a partire dalla terra e lungo tutto il ciclo di vita degli alimenti che produciamo, creando valore e mettendo al centro la qualità dei prodotti ed il benessere delle persone.

Che tipi di vini producete? Quali sono le vostre etichette principali?

L’azienda agraria produce due milioni di bottiglie all’anno e può vantare un’ampia gamma di etichette, distribuite sia nel canale HoReCa che in Gdo. Tutte le etichette rientrano nelle denominazioni umbre e si rifanno alle eccellenze locali: in primo luogo il Montefalco Sagrantino Docg e il Montefalco Rosso Doc, che incarnano la vera storia di quest’area. Con gli anni la denominazione si è ampliata e Terre de la Custodia ha iniziato a produrre anche Montefalco Bianco e Montefalco Grechetto, che oggi rientrano nella linea delle Riserve. La punta di eccellenza è senz’altro Exubera, Montefalco Sagrantino affinato in barrique e tonneau per 18 mesi, più volte premiato dalle più importanti guide. Quest’anno Exubera è stato premiato da una commissione di esperti come il miglior rosso dell’Umbria: una conferma ulteriore per una etichetta che di recente ha già conquistato, tra gli altri premi, i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e i 95 punti di Doctor Wine con il celebre ‘faccino’ di Daniele Cernilli. Sul versante dei bianchi, segnaliamo che quest’anno il Gambero Rosso ha premiato con i Tre Bicchieri il Montefalco Bianco Plentis 2021. Non mancano gli Igt Umbria molto interessanti come il Rosato da uve Sangiovese, Merlot e Pinot Nero. Infine, merita un cenno il Farchioni Merlot Riserva di Famiglia che ricade sotto la denominazione Colli Martani.

Tradizione e innovazione: come bilanciate questi due aspetti?

Il futuro è nelle nostre radici”, è il claim del gruppo concepito da Pompeo Farchioni. La nostra identità ha radici antiche e connessioni molto forti con il territorio. La nostra offerta cerca quindi di valorizzare in senso nuovo i valori del passato, di integrarli funzionalmente nel presente come risorse.
Oggi i consumatori sono attenti all’aspetto qualitativo e alla sostenibilità. Anche per questa ragione, noi abbiamo ottenuto la certificazione Viva promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica finalizzata a creare un modello produttivo che rispetti l’ambiente e valorizzi il territorio, per tutelare la qualità dei vini italiani. Cerchiamo di fare la nostra parte: innovazione nella coltivazione agricola per arrivare a prodotti sani. Così diamo valore ai nostri vini. Per il consumatore è un indice di qualità, tutela del territorio e benessere. Il nostro impegno per la sostenibilità si estende poi alla scelta delle materie prime. Per esempio, cerchiamo di usare vetri riciclati e sempre più leggeri. E nei nostri vini biologici siamo passati al recupero della carta riciclata per le etichette.

Offrite esperienze di degustazione in cantina?
Come cercate di coinvolgere attivamente i visitatori?

L’obiettivo dell’azienda è quello di promuovere il sistema Umbria e proporlo a flussi sempre maggiori di turisti, creando offerte esperienziali costruite su misura capaci di valorizzare al massimo il territorio nella sua totalità con un’offerta difficilmente replicabile. Da diversi anni cerchiamo di far comprendere al pubblico di clienti reali e potenziali l’importanza della materia prima locale e dell’approccio territoriale.
L’offerta enoturistica di Terre de la Custodia prevede due tipologie di wine pairing, con tre vini in degustazione ed un tagliere con prodotti tipici umbri, e due tipologie di food-pairing, con 4 portate e 4 vini in abbinamento. All’interno dei food pairing l’azienda propone una cucina stagionale che proviene dall’orto di famiglia, con menù equilibrati, ricercati, strettamente legati alla terra umbra. I menù hanno un’importante percentuale di prodotti locali e di prodotti biologici: lo scopo è quello di creare consapevolezza di identità territoriale e filiera.
Ma c’è di più: ci sono anche eventi a tema in abbinamento a degustazioni e visite. Su richiesta, il sabato è possibile scegliere la passeggiata a cavallo tra i vigneti e il light lunch nella cantina. Tutti i i giorni, su prenotazione, è possibile prenotare la pedalata tra i vigneti di Gualdo Cattaneo con e-bike e successivo lunch con degustazione. Nei sabati di primavera la cantina apre le porte ai picnic in vigna “vista Sagrantino”. L’offerta turistica si può allargare anche all’ambito dell’olio e della birra con altre proposte mirate.

A che tipi di eventi partecipate?

Siamo presenti ovviamente nelle fiere vinicole principali, a partire dal Vinitaly, e in alcuni eventi di promozione all’estero come Gambero Rosso International. Partecipiamo anche agli eventi del Consorzio Montefalco con l’obiettivo di dare il nostro contributo allo sviluppo della denominazione. Quest’anno siamo lieti di essere presenti anche all’edizione di Borgo diVino in tour che si svolge a Spello con l’impegno a promuovere la viticoltura umbra e a rafforzare sempre di più il legame con la nostra regione. Siamo fieri della nostra terra, dei nostri valori, della nostra storia. Ci muovono l’orgoglio di impegnarci, da generazioni, nella trasformazione dei prodotti che la natura, generosa, ci offre. L’Umbria non è al centro dell’Italia per caso. È centro dei sapori, del buon cibo, del buon bere.

Come vedete le attuali tendenze del mercato del vino? Ci sono nuovi sviluppi che influenzano la vostra produzione o strategia di marketing?

Nonostante la contrazione del mercato del vino, le nostre vendite volano con un segno positivo.
Le nuove generazioni cercano vini sempre più equilibrati e con bassa gradazione alcolica, vini moderni caratterizzati dall’equilibrio tra alcol, acidità e aromaticità. I giovani consumano meno vino rispetto al passato e hanno momenti di consumo diversi dal semplice pasto, per questo servono vini più freschi. Noi per esempio abbiamo puntato a un rosato fresco, un Umbria Rosato Igt. Allo stesso modo funziona molto Euphoria, la nostra bollicina a scaffale, grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo

Quali sono i vostri progetti futuri? Ci sono nuove etichette, varietà di uva o iniziative che state pianificando?

Abbiamo appena lanciato una linea biologica. Un IGT Umbria Bianco 2023, realizzato con Trebbiano e Grechetto. Giallo paglierino tenue e luminoso. La beva è snella, sapida, invoglia ad un altro sorso senza mai annoiare. Un vino da godere come aperitivo, su preparazioni di mare crude o formaggio vaccino fresco. C’è poi l’IGT Umbria Rosso 2022, proveniente da un uvaggio di Sangiovese e Merlot. Pieno ed agile allo stesso tempo pur mantenendo il tipico nervo umbro tanto da renderlo un vino perfetto con le preparazioni a base di maiale, in particolare gli insaccati. Questi vini bio sono il frutto di una interpretazione moderna del consumo e di un concetto produttivo legato al territorio. Avranno una veste pulita ed equilibrata e un prezzo competitivo. Saranno accessibili per tutti i consumatori.
Inoltre, dalla collaborazione della famiglia Farchioni con la società agricola semplice Vivagri, impegnata nel coinvolgimento di persone con disabilità cognitive in attività di agricoltura sociale al fine di favorirne l’inserimento sociale e la crescita umana e professionale, nasce la linea “Inclusivo” che, oltre all’olio, annovera due vini Umbri Bianco IGT e Rosso IGT, le cui etichette sono state ideate dai ragazzi stessi e che saranno lanciati sul mercato ai primi di ottobre.

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