Il racconto dei produttori

Di pane e di formaggio: questo itinerario “taglia” in due la Costiera, incrociandone i sapori più autentici

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La prima volta che si fa l’incontro con un menù di un ristorante campano, Napoli e non solo, c’è un toponimo che emerge in maniera costante e pressoché organica: Agerola. Abituati a un generale disinteresse per la geografia, saremmo portati a non collocarla bene sulla mappa, ma questa località della Costiera Amalfitana è difficile da ignorare, perché rappresenta, alla pari delle vicine Gragnano, Amalfi, Cetara, Positano una delle tante capitali del buon mangiare in Campania, regione che ha un patrimonio di sapere, e sapori, da mettere a disposizione dell’attento visitatore.

L’itinerario sulle “strade del Provolone del Monaco”

Mappa

Scheda sintetica

  • Partenza: Castellammare di Stabia
  • Arrivo: Conca dei Marini
  • Tappe principali: Gragnano, Agerola
  • Durata: 1 ora, soste escluse
  • Periodo migliore: Primavera

Percorso

Partendo da Castellammare di Stabia, dirigiti verso sud-ovest sulla SP366 in direzione di Gragnano. Questa strada ti porterà attraverso la città di Gragnano, famosa per la sua produzione di pasta, dopo circa 5 chilometri.

Da Gragnano, continua il tuo viaggio sulla SP366 in direzione di Agerola. La strada, che si snoda attraverso paesaggi collinari e offre viste mozzafiato, ti condurrà ad Agerola dopo circa 15 chilometri. Agerola, situata sulle colline sopra la Costiera Amalfitana, è nota per i suoi panorami spettacolari e i suoi sentieri escursionistici, come il famoso Sentiero degli Dei.

Da Agerola, prosegui sulla SP366 in direzione sud-est verso Conca dei Marini. Questa strada panoramica ti porterà attraverso scenari costieri mozzafiato e curve suggestive. Dopo circa 15 chilometri, raggiungerai Conca dei Marini, un affascinante borgo sulla Costiera Amalfitana noto per le sue viste pittoresche e la Grotta dello Smeraldo.

Questo percorso copre una distanza totale di circa 35 chilometri e ti offre un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi più belli della Campania.

Agerola e Gragnano, un incontro perfetto sulle tavole

Lungo questo pur breve itinerario, che ripercorre la direttrice del Sentiero degli Dei, scopriamo due dei prodotti dell’agrolimentare campano più famosi al di fuori del territorio regionale. Anzi, in un caso possiamo parlare del piatto italiano più famoso al mondo insieme alla pizza: la pasta. Sì, perché nel percorso che ci conduce verso Agerola, incontriamo Gragnano.

La città che dà il nome alla tipica pasta trafilata al bronzo, realizzata con sola semola di grano duro e acqua delle sorgenti locali, è caratteristica per la sua ruvidezza, un elemento fondamentale per garantire la perfetta aderenza del condimento, soprattutto in caso di sughi elaborati, ma anche su ricette più semplici, come lo spaghetto alla Nerano (zucchine fritte, provolone e basilico fresco) oppure i paccheri con il sugo di mare (tra cui calamari, gamberi e cozze).

La IGP (Indicazione Geografica Protetta) della pasta di Gragnano è una cartina tornasole della bontà di questo prodotto, che – salpato sulle navi dell’emigrazione italiana nel mondo – ha portato i quattro angoli del mondo a innamorarsi del prodotto tricolore per eccellenza. Al suo successo, ovviamente, ha contribuito la varietà di formati, che oggi vede specialità originali accompagnarsi ai formati più tradizionali, tra cui ovviamente spaghetti, paccheri, fusilli e linguine.

Agerola è invece la patria del Provolone del Monaco, il cui curioso nome deriva dell’abitudine dei pastori di proteggersi dal freddo indossando dei mantelli simili a quelli dei monaci, mentre attraversando le montagne della Campania si accingevano a trasportare il formaggio verso le località costiere.

Un cammino, fatto a piedi, che richiedeva la stessa esperienza, pazienza e precisione necessaria per la “nascita” di un formaggio come il Provolone. Realizzato esclusivamente con latte crudo di vacca di pregiata razza Agerolese, la sua produzione segue un procedimento lungo e complesso. Il latte appena munto viene fatto coagulare, la cagliata viene rotta in piccoli pezzi e poi cotta affinché fili. La lavorazione a mano, che permette di raggiungere la classica forma a pera, viene seguita da una stagionatura che si protrae fino a sei mesi.

Il risultato è quello di un formaggio a pasta semidura, dalla crosta giallo paglierino sottile e liscia, che tiene saldo al suo interno un interno compatto, morbido, con un bouquet aromatico intenso, lievemente piccante al proseguire della stagionatura, mentre emergono note spiccate di erba e fiori di campo.

La bontà del Provolone del Monaco di Agerola DOP si può gustare in molti modi diversi, ovviamente già da solo, dove restituisce la pienezza del sapore. Uno degli abbinamenti più amati nella cucina territoriale è quella di accompagnare i primi piatti, magari grattugiato su un piatto di paccheri al pomodoro fresco, basilico e un filo d’olio extravergine di oliva, per aggiungere sapore e una spiccata qualità al piatto.

Tra i secondi piatti, lo si può abbinare in maniera decisamente originale facendone sciogliere una fetta sulla carne alla brace, in una sorta di riedizione in salsa campana della cotoletta alla Bolognese. E, ovviamente, servito come arricchimento della pizza sprigiona un vero e proprio abbraccio di gusto che non delude.

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